AstraZeneca, digitalizzare l’assistenza

AstraZeneca stanzia due milioni di euro in beni e servizi ‘di pronto utilizzo’ per il supporto a Ospedali e Protezione Civile e lavora per essere al fianco delle Istituzioni per affrontare i prossimi passi

  • Dispositivi di protezione individuale, corsi di formazione per il personale sanitario sull’utilizzo di ventilatori polmonari, acquisto di ambulanze e supporto psicologico per le figure professionali che in questo momento si trovano in prima linea: sono questi i primi servizi donati dall’azienda per supportare gli Ospedali italiani e gli operatori sanitari
  • Non c’è però solo questo. AstraZeneca vuole essere al fianco delle Istituzioni, di tutte le Società Scientifiche, degli Specialisti e della Medicina Generale per la gestione delle persone più fragili, supportando le iniziative di ricerca e sviluppo su nuove tecnologie diagnostiche e terapeutiche e per i progetti di data science e di utilizzo della digitalizzazione nell’assistenza

Milano, 30 marzo 2020 – Un impegno a livello globale per supportare attraverso mezzi e strumenti concreti gli Ospedali e il personale medico e infermieristico che sta fronteggiando l’emergenza COVID-19. È questo che sta facendo AstraZeneca – azienda biofarmaceutica globale impegnata nella ricerca e commercializzazione di farmaci etici in oncologia, respiratorio, cardiovascolare, renale e metabolico – che, fin dall’inizio della pandemia, sulla scorta dell’esperienza condivisa dai colleghi di AstraZeneca Cina che per primi hanno affrontato l’emergenza, ha concentrato i suoi interventi su donazioni alle organizzazioni sanitarie, sia in termini di contributi finanziari sia in termini di medicinali e dispositivi di protezione individuale.

Dall’esperienza in Cina AstraZeneca ha reagito concentrando i propri sforzi nella gestione della carenza di dispositivi di protezione individuale per tutti gli operatori in prima linea nella gestione dell’emergenza, donando 9 milioni di mascherine per sostenere gli operatori sanitari di tutto il mondo e sta collaborando attivamente con la COVID Action Platform del World Economic Forum, creata con il sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per identificare i paesi più bisognosi. L’Italia sarà il primo paese a ricevere questa settimana la donazione di 500mila mascherine destinate alla Protezione Civile, a cui si aggiungono 100mila mascherine FFP3 donate agli ospedali della Regione Lombardia per accelerare la sua capacità di affrontare la crisi, insieme ad altre 100mila mascherine che verranno distribuite negli ospedali di tutta Italia.

Complessivamente, in Italia, AstraZeneca si sta impegnando con uno stanziamento di due milioni di euro investiti in beni e servizi. Lastrategia, nel breve periodo, privilegia aiuti e strumenti di immediata disponibilità per le organizzazioni che sono stati individuati in accordo con Ospedali, Enti e Associazioni di volontariato. A questo stanziamento sta contribuendo tutto il personale di AstraZeneca, che può decidere di donare ore della propria retribuzione che l’azienda si impegna a raddoppiare.

In questa fase sono state accolte le richieste più urgenti:

  • fornitura di dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, camici, …)
  • Supporto ai professionisti con l’organizzazione di corsi di formazione per il personale sanitario sull’utilizzo di ventilatori polmonari
  • l’acquisto di ambulanze per il trasporto esclusivo di pazienti affetti da COVID-19
  • supporto psicologico a distanza per le figure professionali che in questo momento si trovano in prima linea
  • facilitazione della condivisione delle esperienze di gestione e trattamento dei pazienti affetti da Covid-19, attraverso l’organizzazione di webinar che hanno visto coinvolte le comunità scientifiche italiana, cinese, spagnola, francese e tedesca
  • supporto psicologico a distanza per le persone anziane
  • messa in atto di misure volte ad assicurare la continuità terapeutica tanto per i pazienti oncologici come per quelli cronici

Oltre ai beni acquistati, i dipendenti di AstraZeneca (tutti operanti in smart working) hanno lavorato per fornire alle Associazioni Pazienti la mappatura aggiornata dei centri di cura e assistenza ancora aperti e fornendo indicazioni sulle modalità di accesso, informazioni semplici ma al contempo importanti per tutti quei pazienti fragili che si vedono costretti ad accedere agli ospedali.

Tutte queste iniziative per la gestione dell’emergenza si integrano nel più ampio programma per la sostenibilità che vede l’azienda impegnata in prima linea in iniziative di responsabilità sociale già da alcuni anni.

“Il settore farmaceutico si è mobilitato e sta contribuendo in maniera sostanziale a fronteggiare l’emergenza. AstraZeneca sta senza dubbio facendo la sua parte per aiutare ad affrontare questa emergenza, supportando tutte le figure che, giorno dopo giorno, stanno lavorando senza sosta per la salute del nostro Paese” – dichiara Lorenzo Wittum, Amministratore Delegato di AstraZeneca Italia. “Insieme a loro, e sulla scorta dell’esperienza condivisa dai colleghi in Cina, ci siamo concentrati sulle donazioni di dispositivi di protezione individuale e servizi di supporto per la prima emergenza stanziando due milioni di euro. Ma stiamo già pensando a piani concreti per lavorare con le istituzioni sul come affrontare i mesi che verranno”.

AstraZeneca, infatti, vuole essere al fianco delle Istituzioni quando, una volta passata l’emergenza, si renderà necessario gestire le persone più fragili nella loro ripresa e si impegna a supportare le iniziative di ricerca e sviluppo su nuove tecnologie diagnostiche e terapeutiche, i progetti di data science e l’utilizzo della digitalizzazione nell’assistenza. L’intento è contribuire affinché quanto sviluppato in questa emergenza possa aiutare a semplificare e migliorare il sistema sanitario sia nella costruzione di algoritmi per la gestione digitalizzata dei percorsi di assistenza per i pazienti più fragili che nello studio dei fabbisogni di sanità pubblica del futuro.